La comunità LGBT+ ha creato un vero e proprio movimento di liberazione. Punto di svolta sono state le rivolte di Stonewall, di cui celebriamo il 50° quest’anno. La storia di questo movimento ha sicuramente molte icone a cui rifarsi, simboli che non devono essere dimenticati per la loro potenza e la loro importanza. Qui di seguito ne citiamo alcuni, più o meno conosciuti, nell’ottica di ricordare le nostre radici riot.
Lambda
La lettera greca con cui inizia il verbo λuεiυ “sciogliersi” “liberarsi” è stata scelta dai movimenti omosessuali internazionali fin dagli anni ’70 per identificarsi. Questa parola è anche stata parte del titolo “Lambda, mensile di informazione dentro il movimento di liberazione sessuale”. Si trattava di un giornale italiano nato nel 1976 che per anni ha parlato di politica, di movimento, di cultura e ha fatto da collante tra varie realtà LGBT, soprattutto gay.
Elementi di critica omosessuale di Mario Mieli
Tra i numerosi libri rappresentativi per il movimento di liberazione omosessuale, Elementi di critica omosessuale, scritto da Mario Mieli e pubblicato nel 1977, è sicuramente uno dei pilastri fondanti della storia LGBT+.
Il valore del testo è innegabile. È stato un saggio anticipatorio rispetto a temi quali l’identità di genere e sessuale che sono stati sviluppati successivamente. In particolare, il pensiero di Mieli è molto vicino all’attualità in direzione del superamento del dualismo di genere.
Mario Mieli è stato un personaggio d’ispirazione con i suoi scritti per i collettivi autonomi gay negli anni ’80.
I movimenti omosessuali di liberazione di Mariasilvia Spolato
I movimenti omosessuali di liberazione scritto da Mariasilvia Spolato, ricordata purtroppo più come martire dell’omofobia che per il suo valore militante, raccoglie documentazioni che connettono le diverse realtà rivoluzionarie del movimento.
Recentemente è tornato nelle librerie grazie alla nascente casa editrice Asterisco edizioni, con un’introduzione di Elena Biagini che, assieme a Porpora Marasciano, ha curato il manifesto della 33^ edizione del Festival MIX Milano.
Le bandiere
Il simbolo più usato dalla comunità LGBT+ è una bandiera a sei colori che rappresenta il nostro orgoglio. Gilbert Baker, attivista fin dal 1951, portò per la prima volta la bandiera rainbow al San Francisco Gay Freedom Day Parade il 25 giugno del 1978. Inizialmente il design doveva avere 8 strisce colorate in cui ogni tonalità corrispondeva a una caratteristica.
- il rosa per la sessualità
- il rosso per la vita
- l’arancione per la salute
- il giallo per la luce del sole
- il verde per la natura
- il turchese per l’arte e la magia
- il blu per la serenità
- il viola per lo spirito
Successivamente passò a 7 strisce senza il rosa e, nel 1979 divenne come la conosciamo oggi con 6 strisce.
Ma non esiste solo questa bandiera, ce ne sono molte altre che rappresentano tutto lo spettro della comunità.
- la bandiera dell’orgoglio asessuale, nera, grigia, bianca e viola
- la bandiera della cultura bear/ursina con varie tonalità di marrone che sfumano nel bianco, grigio e nero oltre all’iconica orma dell’orso
- la bandiera dell’orgoglio bisessuale, rosa, viola e blu
- la bandiera dell’orgoglio pansessuale, gialla con un cerchio viola
- la bandiera dell’orgoglio lesbico, con sei tonalità di rosa e il bianco
- la bandiera dell’orgoglio di genere non binario, gialla, bianca, viola e nera
- la bandiera dell’orgoglio pansessuale, rosa, gialla e azzurra
- la bandiera dell’orgoglio transgender, azzurra, rosa e bianca
Si possono vedere tutte questi meravigliosi stendardi colorati ai Pride in tutto il mondo.
I moti di Stonewall
“We are everywhere!”
Questo fu lo slogan dei manifestanti dei moti di Stonewall. Gli scontri tra i gruppi gay e la polizia di New York iniziarono il 27 giugno del 1969 quando, durante una retata della polizia nel gay bar Stonewall Inn, una coraggiosa Sylvia Rivera decise di ribellarsi.
Questo episodio ci ricorda quanto sia importante dire “basta” e quanto sia necessario essere riot per contrastare coloro che attaccano la comunità LGBT+. Stiamo ancora combattendo le nostre battaglie per ottenere diritti, ma ora più che mai stiamo lottando per evitare che ci vengano cancellat*.
Il Gay Pride
La manifestazione più inclusiva al mondo è il Gay Pride. Con una partecipazione sempre crescente, la manifestazione celebra l’orgoglio della comunità LGBT+.
Dopo un anno dai moti di Stonewall, il 27 giugno 1970 fu organizzata la prima Pride Parade che coinvolse Chicago. Da questo episodio, l’evento si è diffuso a livello internazionale diventando un appuntamento fisso.
L’edizione di Milano nel 2018 ha contato 250.000 persone nel corteo arcobaleno e quest’anno si terrà a Milano sabato 29 giugno. Gli eventi a Milano non si limitano alla parata: la settimana dal 21 al 30 giugno sarà la Pride Week e la 33^ edizione del Festival MIX Milano la aprirà iniziando le proiezioni che animeranno per quattro giorni il Piccolo Teatro (Teatro Strehler e Teatro Studio Melato) da giovedì 20 giugno. Nel cuore di Porta Venezia ci sarà anche la Pride Square dal 27 al 29 giugno.
Non vediamo l’ora di festeggiare questo 50° anniversario. Ti aspettiamo al Festival MIX Milano per essere con noi #LoveRiot
Per partecipare alle 60 proiezioni dei film, puoi sostenerci alla raccolta fondi su Produzioni dal Basso e ottenere così la tua tessera associativa.