Il responsabile Marketing del Festival Mix Milano Andrea Ferrari rivolge a Irene D’Amelio Responsabile Diversity & Inclusion ING Italia tre domande
Ecco le sue risposte
Perchè Ing ha scelto di supportare il Festival Mix Milano?
ING Italia ha scelto di supportare il Festival Mix per la seconda volta, nel 2018, per due sostanziali motivi. In primo luogo per fare un’azione concreta, visibile alla comunità allargata, a supporto dei nostri programmi interni di Diversity & Inclusion. Il nostro programma copre varie diversità, tra le quali il mondo LGBT+, ed è comprensivo di training e workshop che ci aiutano a creare awareness intorno alle tematiche che trattiamo e anche a migliorare la cultura aziendale, rendendola sempre più inclusiva. Aveva tuttavia bisogno di essere sostanziato con azioni concrete a supporto della comunità per dimostrare, internamente ai nostri dipendenti ed esternamente ai clienti e alla comunità, che ci crediamo davvero. Per questo motivo eravamo alla ricerca di un partner al quale associarci per lavorare anche sul territorio, concretamente.
In secondo luogo, proprio in risposta a questo bisogno, abbiamo incontrato il MIX; perché proprio il Festival, allora? Perché il Festival Mix ha delle caratteristiche, degli ingredienti, importanti per il nostro audience. Innanzi tutto è un Festival culturale: parla di tematiche LGBT attraverso una forma d’arte quale quella dei film; inoltre, perché è ormai istituzionale nei panorami milanese e italiano in generale: intanto viene ospitato da un teatro importante come lo Strehler, e poi è storico, quest’anno alla 32° edizione; ancora, crea un luogo di incontro e confronto accogliente e stimolante, che fa il focus su tematiche di cui dovremmo conoscere di più.
Perchè Ing è così attenta alla comunità LGBT italiana e a Milano, capitale Gay d’Italia?
ING Italia appartiene ad un Gruppo Olandese, estremamente aperto verso la comunità LGBT+. Va da sé che alcuni argomenti rientrino con forza nella nostra quotidianità e per questo sentiamo la grande responsabilità sociale di fare la differenza su questo tema. Siamo altrettanto interessati per questioni di territorialità: i nostri uffici sono qui e quindi è più facile creare engagement e partecipazione anche tra i nostri dipendenti.
Quali azioni mette in atto ING all’interno della propria struttura organizzativa a sostegno della comunità LGBT?
Abbiamo iniziato con una polizza sanitaria estendibile a coppie dello stesso sesso già prima della legge Cirinnà; per noi la parte di welfare è fondamentale per creare inclusività e pari opportunità.
Oggi continuiamo a riflettere, anche a livello di Gruppo, su quali possano essere delle policy utili per la comunità. Ad esempio, stiamo pensando a come creare politiche internazionali per i nostri Expat (stranieri che vengono a lavorare in Italia o italiani che vanno a lavorare all’estero) e a come standardizzare l’accoglienza di eventuali partner dello stesso sesso del collega che si sposta nelle varie country dove ING è presente. È un work in progress.
Inoltre continuiamo a formare: se l’inclusione è una competenza e una scelta, questa va insegnata e PRATICATA continuamente; per questo, per esempio, facciamo sessioni di training sugli unconscious bias e sulle dinamiche inconsce che ci ostacolano quotidianamente nell’inclusione.