Da 33 anni Milano ospita il Festival MIX – quest’anno dal 20 al 23 giugno al Piccolo Teatro di Milano – e ad aprile abbiamo ricevuto una notizia fantastica. La nostra amata città è stata scelta come 37^ capitale LGBT+ del mondo dopo New York per la convention 2020 di International Gay & Lesbian Travel Association.
Celebriamo questa metropoli: un faro per la comunità LGBT italiana.
Un arcobaleno sotto Milano
2018: Porta Venezia a colori
Sotto le strade possiamo trovare l’arcobaleno. La fermata della metropolitana di Porta Venezia è una delle più caratteristiche della città: sei strisce colorate si allungano per entrambe le banchine a rappresentare la bandiera rainbow. Tutto è iniziato nel 2018 con la campagna pubblicitaria Netflix che, in contrasto con alcune affermazioni di politici italiani, metteva in evidenza l’esistenza delle persone LGBT+. Con grande gioia, il murales divenne permanente su decisione di ATM.
L’arcobaleno sotterraneo resta!
Nonostante nel febbraio 2019 ATM avesse attivato una concessione pubblicitaria per l’utilizzo degli spazi a Nike, che avrebbe rimosso la decorazione, la risposta della comunità e del Comune di Milano portarono a un cambio di rotta con la decisione finale di mantenere l’arcobaleno. Il mondo “sotterraneo” riflette le vie soprastanti che costituiscono il “gay district” di Milano e che si trasformeranno anche quest’anno nella Pride Square da giovedì 27 a sabato 29 giugno, data del Pride.
I siti storici della gay life milanese
Via Morigi 8 e via Sammartini
Se tornassimo indietro nel tempo, scopriremmo che i luoghi d’incontro della comunità LGBT+ furono altri. Nel 1977, i C.O.M. (Collettivi Omosessuali Milanesi nati nel 1976) occuparono una palazzina in via Morigi 8. Figura portante dell’occupazione fu Mario Rovere che, con Mario Mieli e Corrado Levi, fonda il collettivo teatrale Nostra Signora dei Fiori. Dopo il 1991 via Morigi passò lo scettro a via Sammartini che diventò il nuovo centro del divertimento gay con le sue serate leather, fashion, tea party e ActUp, quest’ultima organizzata contro lo stigma dell’AIDS.
Politica ed LGBT a Milano
Dagli anni 2000 però la comunità LGBT milanese non ebbe vita facile. Nel 2001 il sindaco Gabriele Albertini non concesse il patrocinio per il Gay Pride – episodio che si ripeté nel 2004 – e seguì nel 2002 una retata della polizia nell’ex gay street dove l’editore di “Pride” Frank Semenzi subì un arresto per opposizione alle forze armate. I tentativi del comune di far chiudere alcuni locali nel 2007 furono mitigati da De Corato che riuscì a ottenere un coprifuoco fino alle 22.00, annullato l’anno successivo dal Tar della Lombardia.
Un altro luogo storico da citare è Piazza della Scala: proprio qui Paolo Hutter celebrò 10 matrimoni gay nel 1992. Ebbero un valore del tutto simbolico ma lo vogliamo ricordare come un momento importante del movimento.
La cultura LGBT di ieri e di oggi
“Usciamo fuori!”: alternativa milanese
Oggi, grazie a Internet, abbiamo accesso a moltissime informazioni che ci permettono di documentarci sulla nostra comunità anche dal punto di vista internazionale ma 50 o 40 anni fa le cose erano molto diverse. La divulgazione avveniva solamente tramite giornali o libri reperibili grazie a rivenditori e distributori specializzati. Oltre alla famosa pubblicazione “Fuori! – Giornale di Liberazione Sessuale”, a Milano nel 1975 fu fondata da un collettivo autonomo un’altra testata chiamata “Usciamo fuori!”.
Da Babele ad Antigone
Nel 1987 aprì invece la libreria Babele, chiusa nel 2008, che diede il la a molti negozi con articoli per gay. Tuttavia, a 8 anni di distanza, in città arrivò la Liberia Antigone, una libreria lgbt specializzata in studi di genere, femminismi, arte e teoria queer. E noi saremo proprio lì, in via Kramer 20 a Milano, sabato 15 giugno dalle ore 10.30 alle ore 13.00 e dalle ore 15.00 alle ore 19.30 per tutt* coloro che ci hanno supportato alla raccolta fondi su Produzioni dal Basso con il tesseramento entro mercoledì 12 giugno alle ore 12.00. Consegneremo le tessere dell’Associazione Culturale MIX Milano necessarie per la visione dei 60 film in proiezione al 33° Festival MIX Milano da giovedì 20 a domenica 23 giugno al Piccolo Teatro di Milano, il Teatro Strehler e il Teatro Studio Melato. Vai alla raccolta fondi per partecipare e saltare le code ai desk durante i giorni dell’evento.
Il MIX Milano
E infine, arriviamo a noi. Il Festival MIX Milano ha le sue radici che partono da “Uno sguardo diverso”, una manifestazione realizzata nel 1986 da CIG Arcigay, il programma radiofonico l’Altro Martedì, il giornale Babilonia e A.S.A. Nel 1993 il nome si trasformò in “Festival di Cinema Gay e Lesbico di Milano” entrando poi nella famiglia dei Festival MIX internazionali di New York, San Paulo, Copenaghen e Città del Messico nel 2005. Diretto per 25 anni da Giampaolo Marzi, oggi Andrea Ferrari, Debora Guma e Rafael Maniglia hanno preso in mano l’organizzazione e la direzione artistica della manifestazione.
Il sostegno della comunità ha reso il MIX una realtà ormai indispensabile a Milano tanto da fare da cassa di risonanza per l’International Gay & Lesbian Travel Association. Sei invitat* anche tu a partecipare! Ti aspettiamo per goderci film, musica, mostre, panel e molto altro sotto lo stendardo del #LoveRiot