Immaginazione: visioni e liberazioni. Il cinema raccoglie l’eredità di questo binomio indissolubile che da sempre accompagna i sogni e le utopie, i desideri di giustizia e di eguaglianza.
Quest’anno fluttuando attraverso le immagini dei film in programma emergono le evidenti tracce contemporanee, l’eredità di quelle culture psichedeliche che hanno alimentato tanti movimenti, artistici e politici. Ovvero un percorso nell’immaginario collettivo, per raccontare non solo gli anni Sessanta, il movimento di liberazione sessuale, i Velvet Underground, le Cockettes di San Francisco e quella cultura visionaria che ha ispirato sia la letteratura che le arti visive, ma per spingersi ancora più lontano. Da Harry Hay, fondatore della prima organizzazione omosessuale di lotta negli Stati Uniti maccartisti degli anni ’50, agli intrecci amorosi di Erika e Klaus Mann, ai viaggi in Afghanistan della ribelle Annemarie Schwarzenbach, all’anarchia del cuore di RW Fassbinder, di cui con il Goethe Institue Inter Nationes di Milano presentiamo una miniretrospettiva di due giorni.
Protagoniste le storie che raccontano il presente, che illuminano le strade percorribili, chiariscono le ragioni e le contraddizioni dell’essere minoranza.
Quanto uguali e quanto diversi.
Da Circuit, reportage fiction dagli inferni e dai paradisi artificiali di ecstasy e mega-parties, (è ora di parlare con franchezza di politiche di riduzione del danno), alle storie d’amore puro delle protagoniste di Benzina, un brillante esordio italiano. Alle vicende e alle dipendenze di Janine, più conosciuta come Suor Sorriso, (sì proprio lei, la suora belga di cui Orietta Berti cantava Dominique-nique-nique quando eravamo piccoli), alle visioni allucinogene dei canadesi di Hey, Happy!.
Alla sperimentazione dei confini di genere e identità dei Venus Boyz, trans lungo lo spettro del gender che questa volta va dal femminile al maschile.
E poi le storie toccanti di un gruppo di ragazzi di strada di Tel Aviv, spaventati e uguali nelle paure a tutti gli adolescenti, protagonisti di uno spaccato Israeliano insolito nel delicato ritratto di It Kinda Scares Me. Fino alla storia di Siwa, oasi egiziana dove anticamente si celebravano rituali di unione tra uomini e che ci costringe a non dimenticare l’ingiustizia di quegli omosessuali perseguitati e ingiustamente arrestati lo scorso anno al Cairo. E l’Aids, con Giorni, film italiano coraggioso oscurato dalla distribuzione e la testimonzia di It’s My Life, il grido d’allarme del Sud Africa.
Molti film documentari, libri e ospiti, filmmaker, scrittori, scrittirici e tanti protagonisti.
E nel caso di un eccesso energetico, feste, chattate, forum, donazioni (please help!) e stelline varie. E se volete potete anche votare il vostro film preferito!
Infine welcome Gay.tv, protagonista con un premio-acquisizione per il miglior corto e testimone privilegiato con speciali di informazione quotidiani via satellite.
Amore, sogni, liberazioni. Pensando a un visionario critico come Mario Mieli, che quest’anno avrebbe compiuto cinquant’anni. Diverso senza essere comune.
Buone visioni.
 
Giampaolo Marzi




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