Spirito o materia? Lo sguardo attraversa la lente della sfera di cristallo, indagatore, alla ricerca di risposte. Non sarà una fattucchiera a illuminarci, ma affidiamo ai film di questa diciannovesima edizione il compito di risponderci. Di aiutarci a trovare risposte nuove, suggerendoci strade sconosciute da esplorare, interrogandoci sul senso e sul futuro del nostro agire collettivo. Sempre più consumo significa per forza meno spirito? Per andare avanti è davvero meglio avere la memoria corta e dimenticarsi del passato? Si parte alla ricerca di un significato nuovo da dare alle nostre storie individuali. Riflessi proiettati sullo schermo dove scorrono le immagini delle solitudini, degli amori, delle lotte politiche, dei sorrisi e del sesso. Racconti sinceri, appassionati e visionari.

In Touch of pink, versione moderna e gay della fiaba romantica hollywoodiana anni Cinquanta, il futuro in questione è invece quello di una famiglia molto tradizionale. E' la storia di Alim, che per fare contenta la mamma, rischia di perdere tutto. Un melodramma dai risvolti comici, in cui l'amore, come nelle favole che si rispettino, trionfa. Mentre in Tarnation, di Jonathan Caohuette, prodotto da Gus Van Sant, il regista ci accompagna attraverso una ricostruzione minuziosa, estrema, cruda, lungo il tragitto della sua vita. In un brillante e sconvolgente documentario autobiografico, psichedelico, anarchico e rivelatorio, capace di sperimentare un linguaggio rivoluzionario e innovativo, mischiando realtà e finzione, rendendo autentica e credibile la sua quotidiana esperienza della follia.

Il finlandese Producing adults affronta con onestà la questione dell'accesso alle tecniche di riproduzione assistita, un tema di grande attualità. Venla, psicologa in una clinica specializzata, scopre che il fidanzato ha segretamente deciso di farsi sterilizzare. Delusa e amareggiata decide di rubare alcuni campioni di seme dalle celle frigorifere della clinica. Quale futuro si prospetta per le questioni irrisolte intorno ai temi della fecondazione assistita? E poi le risposte da dare alle nuove generazioni. Ecco la storia di Sugar, ispirato ad alcuni racconti del canadese Bruce La Bruce. Due giovanissimi si affacciano fiduciosi all'età adulta, ma come spesso accade, sono impreparati e fragili. Cliff, il giorno del diciottesimo compleanno, scappa di casa con il suo skateboard, alla ricerca di qualcosa che lo catapulti nella vita in modo esplosivo e dirompente. Incontra Butch, bello, sexy, il classico zarro di periferia che per vivere fa la marchetta. Ed è instant love. Anche in Hudie (Butterfly), di Yan Yan Mak, si racconta la storia di un colpo di fulmine. Flavia, moglie perfetta, s'innamora perdutamente di una giovane cantante. Risvegliando i ricordi della sua storia d'amore ai tempi dell'università, durante le storiche rivolte studentesche di Piazza Tienanmen.

E' tutto completamente finto in Hellbent, rivisitazione gay del genere horror. Tra teste mozzate, diavolerie sanguinarie e spiriti impazziti. Effetti speciali e suspense fanno il resto. Muscoli guizzanti, amplessi sudaticci ed eccessi di ogni tipo vengono triturati in un mix che non risparmia splatter, teste mozzate, falci saettanti e mostri che spuntano dagli stati di allucinazione. Un'esperienza cinematografica colletiva irripetibile. Mentre è assolutamente surreale Franchesca Page, una dirompente parodia del mondo dei musical di Broadway. Camp-vamp-tramp: Rossy de Palma, (madrina d'eccezione del festival di quest'anno), esprime a pieno il suo talento di attrice con una naturale vena comica, in un film davvero oltre. E poi D.E.B.S. ancora cinema di genere, parodia degli action movies al femminile, arricchito di varianti comiche irresistibili.

Con La face cachée de la lune Lepage riesce a farci credere che sia possibile sganciarsi dalla gravità quotidiana della monotonia, facendoci fluttuare in armonia con l'universo. Al contrario assolutamente terrena e materiale è la visione del futuro che ci racconta Gael Morel nel film Le clan. Storie di vita, per dirla con le parole di Pasolini. Storie di periferia e di solitudine. Bellezza, rabbia e disperazione. Infine Summerstorm: cosa può fare un giovane canoista etero che si scopre innamorato del suo compagno di squadra? Cosa c'e' di più romantico di una foresta illuminata a tratti dai lampi e di un cielo scuro squarciato da potenti e fragorosi tuoni? Il coming out che tutti avremmo sognato di vivere. Sincero e commovente.

Con ingenuità e stupore prepariamo lo sguardo ad emozionarci. A riflettere sul passato, a investigare il futuro. Tra presentazioni di libri, happy hour, drink, musica, installazioni video. Cercando di di starci tutti, allargandoci in quei 1170 posti. Pronti ad aprire il cuore su quello schermo immenso. Per riconoscere le ragioni dei sogni. Per guardarci dentro.

Buone visioni

Giampaolo Marzi

 
scarica l'intervista a Giampaolo Marzi sulla 19° edizione del festival



    
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