
DREAMACHINE CLOSING PARTY
Martedì 29/06
ore 23:59
Plastic Milano, Viale Umbria 120
Ingresso libero con biglietto Festival MIX
Martedì 29 giugno 2010 chiude il 24° FESTIVAL MIX MILANO la festa dedicata al Sogno di Brion Gysin e William Burroughs, che negli anni Sessanta inventarono l’oggetto che permetteva di ricondurre l’essere umano a uno stato di alterazione simile a quello del sogno e delle sostanze psicotrope.
La Dreamachine, inventata e realizzata all’inizio degli anni Sessanta dallo scrittore e pittore Brion Gysin e dal suo amico Ian Sommerville, consisteva in un vecchio giradischi a 78 giri per l’ascolto di dischi in vinile, su cui era fissato un cilindro forato con degli schemi precisi e una lampadina sospesa al centro di esso. La rotazione del cilindro faceva sì che la luce lampeggiasse a una frequenza situata tra 7 e 13 Hertz. Questa gamma di frequenze corrisponde alla cosiddetta “banda alfa”, ovvero alle oscillazioni elettriche emesse dal cervello umano quando quest’ultimo si trova in stato di rilassamento, quando gli occhi sono chiusi, o in assenza di stimoli esterni. Il lampeggiamento della Dreamachine stimola il nervo ottico e altera l’attività elettrica cerebrale. Gli utilizzatori descrivevano visioni colorate caleidoscopiche proiettate dietro le palpebre, che potevano evolvere sino ad assumere forme concrete e dare l’impressione di stare sognando.
La Dreamachine è stata concepita in un momento storico in cui gli artisti si ribellavano alle convenzioni, al consumismo dilagante, al conformismo e alla paranoia della Guerra Fredda. Se i libri “Howl” di Allen Ginsberg e “Il pasto nudo” di Borroughs sfidavano la censura aprendo nuove frontiere alla libera espressione, Gysin con la sua Dreamachine apriva le porte della percezione, orientando la sua ricerca verso il misticismo e l’espansione della coscienza. Amata da artisti come Paul Bowles, Iggy Pop, Keith Haring, Andy Warhol e Marianne Faithfull, la Dreamachine è nuovamente a disposizione di tutti coloro che vogliono tentare l‘esperienza psichedelica vagheggiata dalla Beat Generation.
Seguendo il meccanismo e la procedura di realizzazione minuziosamente descritti da Gysin, abbiamo costruito la Dreamachine MIX 2010, all recycled e totally vintage. Il 29 giugno farà la sua opening night nel Privè del Plastic.
“… oggi ho avuto una tempesta di visioni colorate sull’autobus che andava a Marsiglia. Percorrendo un lungo viale alberato ho chiuso gli occhi in direzione della luce del sole che stava tramontando. Proprio allora dietro le mie palpebre è esplosa un’ondata travolgente di disegni dai colori sovrannaturali, intensamente illuminati: un caleidoscopio multidimensionale che turbinava in tutto lo spazio. Mi trovavo in un mondo di numeri infiniti. Al termine degli alberi la visione s’è interrotta bruscamente. Era stata una visione? Cosa mi era successo?”
Brion Gysin, 1958
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