
happy together
E in un attimo e’ di nuovo tempo di MIX.
Dentro al suo cuore scorre pulsante la mescolanza, elevazione da tutto ciò che è oggettivo.
Un’energia sottile permea ogni apparenza, atto di trasmutazione alchemico che rende fisso il mutevole e stabile l’instabile. L’unità che segue la frammentazione, per seguire liberamente la propria strada, perché ogni strada è la propria. Perché MIX è un’ironica, complessa, incarnazione di idee. Con la scoperta del primo amore, delle crudeltà e dei dolori tipici dell’adolescenza di Bavo de Furne in North Sea Texas. A few days of respite e l’infelice storia di due clandestini in fuga da Teheran, dove si racconta della sconfitta, sia d’oriente che d’occidente. L’epilogo sotto la neve, in una mattina d’inverno, la discesa al Notre Paradis di Gaël Morel, viaggio senza ritorno.
Click Clack: Leave it on the floor. La Los Angeles downtown dei voguers, la stessa di officer down di 50 cent, per intendersi. I want your love, nell’impero dei non-sensi, nauseati dal sesso, il desiderio d’amore. L’imperdibile leggerezza del nulla di Eating out 4. E la vita senza tetto ne’ legge di My brother the devil.
Tra sensualità dirompente, repressione e desiderio di liberta’, dell’iraniano Circumstances. Fino al road movie canadese di Thom Fitzgerald, Cloudburst. Ai dialoghi bergmaniani per interno londinese di Weekend.
Al grido sulla banalita’ del male di Life and death of a porno gang.
Uncut Diva e Blood Uncut con la versione integrale dell’Esorcista, l’anteprima della retrospettiva sugli anni 80 del Milano Film Festival, il grande Bang e il magico mondo del secolo scorso, mischiati a cinquanta musicisti live che si alternano alla consolle di Music On the Steps, Diego & La Pina con il loro sexy brain, le nostre mitiche Queens.
Insieme a voi, viaggiatori improvvisati.
Black.
I go back to happy together.
This is MIX.
Giampaolo Marzi