“Lucas e Gilda, fratelli sulla soglia dei vent’anni, abbandonano la città per realizzare le ultime volontà della madre: disperdere i suoi resti nelle profondità dell'oceano. Tutto quello che rimane di lei, si rivela essere una protesi. A causa di uno sciopero nazionale degli autobus, finiscono per rimanere intrappolati all'interno di un villaggio costiero e di una casa, silenziosa e abbandonata, testimone degli ultimi giorni di vita della loro madre. La quiete dei ritmi del luogo e la snervante attesa della partenza diventano occasione per lasciarsi travolgere dalle proprie ossessioni: quelle di lui, ancora incerto nell'esplorazione della sua sessualità, e quelle di lei, enigmatica sorella maggiore segnata dal recente passato in un rehab e dall'utopia di una metamorfosi, felicemente tormentata da un fidanzato tanto onnipresente nei suoi discorsi quanto inafferrabile.
Ma è proprio lontano dal loro quotidiano che i due riusciranno a ritrovarsi e ricomporre, finalmente insieme, i pezzi del puzzle che compongono le loro adolescenze travagliate.
Opera seconda dell'argentino Mateo Bendesky, ritratto inquieto di una gioventù in preda alle proprie ombre e agli altrui fantasmi, presentata in anteprima mondiale all'ultima edizione del Festival di Berlino.
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