Tutti i premi al 35° MiX Festival - MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ e Cultura Queer

Un’edizione all’insegna del sold out e dobbiamo ringraziare soprattutto il nostro pubblico, voi che ogni anno partecipate in maniera così numerosa siete l’anima del More Love e parte stessa del MiX. 

Ora è il momento di “tirare le somme” e annunciarvi tutti i film vincitori del 35° MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer.

Pront*? Parola alla giuria!

 

Premio MiX/Nexo+

Per la tenerezza e la delicatezza con cui la regia di Katie Found riesce ad affrontare temi complessi e dolorosi, quali l’abbandono, il suicidio, la crescita, le prime volte, i propri sentimenti, l’io, l’altro.

Il film ci racconta i sentimenti di un’estate, che hanno il sapore familiare del periodo più magico dell’anno in cui sogni, speranze e amori sembrano più veri che mai; il periodo in cui il mondo non si estende oltre il nostro sguardo, gli altri si identificano con la persona amata e le cose davvero importanti sono “solo” i sentimenti che crescono in noi.

Il Premio MiX/Nexo+ al Miglior Lungometraggio a Regia Giovanile va a “My First Summer” di Katie Found.

Premio MiX/laF

Il Premio MiX/laF va a “Gabi between ages 8 and 13” di Engeli Broberg per il suo linguaggio semplice ed immediato, per l’avvincente – e produttivamente impegnativa – narrazione, che copre temporalmente 5 anni di vita, e per il suo messaggio fortemente educativo e proiettato nel futuro.

Gabi ha la forza di essere quello che è contro tutti i preconcetti, i pregiudizi e le convinzioni imposte dalla società, ed in questo percorso è accompagnato dalla sua famiglia, che lo supporta e ascolta costantemente, come tutte le famiglie dovrebbero fare, lasciandoci intravedere un mondo sempre più pronto e inclusivo.

Menzione Speciale Sceneggiatura

Per la grazia con cui attraversa la relazione fra due generazioni distanti di gay – distanti dal punto di vista generazionale, ma anche sociale, economico, geografico.

Per la capacità di risignificare l’archetipo della relazione fra padre e figlio, sfondando il tabù dell’incesto, la menzione speciale della giuria va a “Sublet” di Eytan Fox.

Premio Miglior Sceneggiatura

Per la capacità di indagare in modo critico, ed empatico, le molteplici e conflittuali declinazioni del rapporto col materno, mettendo in scena due donne che hanno vissuto tempi diversi e vite diverse.

La madre ha lottato contro la dittatura, imprigionata e torturata, ha perso un figlio. La figlia, lesbica, nata anni dopo, sta per avere un figlio con la sua compagna.

Per aver saputo smascherare le insidie nel nostro desiderio di genitorialità all’interno del sistema eterosessuale e capitalista, il premio per la migliore sceneggiatura della 35ª edizione del MiX Festival va a “Aos Nossos Filhos” di Maria de Medeiros.

Menzione Speciale Cortometraggi

Il rossetto provato da bambina che diventa parte di lei, lo scambio di energie quando conosce qualcuno che le piace, gli omofobi che diventano lupi, i ragazzi che spariscono dalla sua vita in un soffio di vento, la rinascita in un giardino dai caratteri edenici. Queste sono solo alcune delle metafore semplici ed efficaci che questo corto animato utilizza per mostrarci i sentimenti della protagonista.

Per aver mostrato in modo delicato, semplice e d’impatto il percorso di transizione di una persona e le sfide che deve affrontare con il mondo esterno e per aver detto una verità tanto semplice quanto necessaria, ovvero che una ragazza trans è e può scegliere di vivere come una ragazza qualunque, vince la menzione speciale il cortometraggio “All Those Sensations in my Belly” di Marko Dješka.

Premio Miglior Cortometraggio

“Che spreco”, “è una fase passeggera”, “come fate l’amore, chi fa l’uomo?”, “come crescerà un bambino di una coppia omosessuale?” Tutti quanti nella nostra vita ci siamo sentiti fare commenti e domande di questo tipo, ed è quello che succede anche alle protagoniste di questo corto e non solo all’inizio della loro storia, ma a ogni traguardo della loro relazione. In un quarto d’ora siamo immersi nella descrizione completa e sincera della storia di una coppia omosessuale che combatte per i propri diritti. Adottando il punto di vista di Marie, il cortometraggio ci obbliga a identificarci con lei e a vivere attraverso lo sguardo, il sorriso, le espressioni e i piccoli gesti della sua compagna Camille l’ansia del coming out alla madre, la gioia per la nascita del figlio, l’esultanza per l’elezione di Hollande del 2012 e per la legalizzazione dei matrimoni per le coppie omosessuali in Francia nel 2013, meno di dieci anni fa.

Per questi motivi, per averci fatto sorridere, commuovere e riflettere su quanto il mondo sia cambiato in così poco tempo e su quanto ancora possa cambiare, e per aver raccontato una storia dal carattere universale della comunità LGBTQI+ vince il premio miglior cortometraggio “Camille et moi” di Marie Cogné.

Menzione speciale Documentari

Per l’incredibile uso dei materiali di archivio, invisibile e preziosi, e la musica che accompagna tutto il film, in forte risonanza con gli anni che documenta.

E anche per l’importanza dell’attivismo di oggi, su temi come il razzismo l’antisemitismo e l’omo lesbo bi transfobia.

La giuria ha deciso di assegnare la menzione speciale al film “Rebel Dykes” di Harri Shanahan e Sian Williams.

Premio Miglior Documentario

La giuria ha deciso di premiare questo film per essersi preso il tempo necessario a crescere con il protagonista, mostrando il suo innato coraggio. Per aver saputo raccontare con la forza visuale del cinema e, infine, perché bisogna sapere mostrare senza spiegare.

La giuria ha deciso di premiare il film “Cosas que no hacemos (Things We Dare Not Do)” di Bruno Santamaria.

Menzioni speciali Lungometraggi

Per l’urgenza del tema della transfobia in un contesto particolarmente ostile dal punto di vista culturale, sociale e burocratico, come il Brasile di questi anni.

La menzione speciale va a “Valentina” di Cássio Pereira dos Santos.

Per la capacità di mettere lo spettatore al centro del film, portandolo a interrogarsi in modo non aprioristico, attraverso il tema della gestazione per altri, sul rapporto con la disabilità e l’alterità e sul conflitto tra etica e autoproiezione.

La menzione speciale va a “The Surrogate” di Jeremy Hersh.

Premio Miglior Lungometraggio

Per la capacità di affrontare un evento di cronaca disturbante in modo originale. Il film decostruisce il caso in blocchi tematici e formali, con una forza concettuale che sa approdare anche a esiti poetici.

Il premio al miglior lungometraggio va a “Feast” di Tim Leyendekker.

Premio del pubblico

Ogni anno, grazie all’app del MiX Festival è il pubblico a decidere il vincitore di questo premio che ci permette di capire quali siano i vostri gusti per migliorare sempre di più le proposte cinematografiche del festival.

Vince il premio del pubblico della 35^ edizione del MiX Festival “Sublet” di Eytan Fox.