In un mondo dove la lotta contro il diverso è diventata la norma, paladini e paladine della libertà di amare si schierano sotto la bandiera del Love Riot. Sembra l’inizio di un anime e, invece, è la realtà: la necessità di essere in prima linea, non solo per ottenere i diritti ma anche e soprattutto per difenderli, si fa sempre più evidente.
Tanti sono gli esempi che ci hanno portat* in piazza come le iniziative de I sentinelli di Milano o di Non una di Meno. E non si tratta solo e unicamente della comunità LGBT+. Essere Riot è parte del MIX, soprattutto quest’anno che celebriamo i 50 anni dai moti di Stonewall.
Ecco alcuni episodi emblematici, più o meno recenti, per ricordarci che le minacce sono ancora tante perciò bisogna continuare a essere Riot!
Contro la xenofobia
In seguito agli arresti domiciliari per Mimmo Lucano del 2 ottobre 2018 si sono mossi movimenti in tutta Italia. Infatti, il Sindaco di Riace, 3° in classifica dei migliori sindaci del mondo secondo la City Mayors Foundation nel 2010, ha messo in pratica un sistema d’accoglienza chiamato “Modello Riace” per dare ospitalità ai rifugiati.
La manifestazione a Milano fu organizzata dall’associazione “Nessuna persona è illegale” il 6 ottobre 2018 in concomitanza a quella di Riace. Segno che anche da lontano è possibile sostenere chi si batte ogni giorno per un mondo di accoglienza.
Le nostre famiglie
Dal 29 al 31 marzo 2019 Verona è stata la sede del XIII Congresso Mondiale delle Famiglie. Giustamente però non proprio tutte le famiglie si sono sentite rappresentate. Il WCF si schiera contro i nemici, a detta dei rappresentanti, di una società “moralmente fondata”: l’omosessualità, il divorzio e le donne.
La numerosa partecipazione alla contromanifestazione – si contano più di 25 mila presenze – è stata uno dei momenti dell’anno che ha riempito maggiormente di speranza la comunità.
Ci sembra ancora assurdo difendere dei diritti come la legge 194, conquistata dopo molte battaglie ma, se dovremo, continueremo a farlo!
In Turchia torna il Pride
Dal 2015 il governatore della Turchia Recep Tyyip Erdogan aveva vietato il Pride, la manifestazione più inclusiva al mondo, avanzando motivi di sicurezza. Peccato che dal 2003 il Gay Pride si fosse sempre svolto regolarmente contando addirittura 100 mila persone nel 2014.
La situazione è nettamente peggiorata nel 2017 quando fu vietato il Pride definitivamente e i tentativi del 2018 furono repressi dalla polizia turca che colpì i manifestanti in piazza Taksim a Instanbul con proiettili di plastica.
Una lieta notizia però è arrivata quest’anno: il tribunale amministrativo regionale di Ankara ha eliminato il divieto per le manifestazioni LGBTQIA nella capitale. Una grande vittoria da celebrare da ora in poi.
L’otto marzo – i cortei femministi
L’8 marzo, cosiddetta “festa della donna”, è diventata sempre più occasione per mettere in luce l’attuale condizione delle donne.
Allineate agli scioperi femministi globali, sono avvenute manifestazioni in tutta la penisola contro la violenza sulle donne e di genere. A Milano, in particolare, il corteo guidato da Non una di Meno ha contato 15 mila persone.
Femminicidi, violenze fisiche e sessuali, discriminazioni salariali… Noi vogliamo veder sparire tutto questo e lo vogliamo ora!
Una Russia Arcobaleno
Il rapporto tra il governo russo e la comunità LGBT+ è andato di male in peggio negli anni. Basti pensare che nel 1974 il regista Sergei Parajanov fu incarcerato con l’accusa di omosessualità. L’italiano Angelo Pezzana, parte della rivista “Fuori!” (Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano), manifestò contro questo arresto e ciò gli procurò un’espulsione dall’URRS.
Dal 2006, anticipatando la Turchia, fu bandito il Pride assieme a tutto ciò che poteva essere “propaganda omosessuale”. Gli episodi di violenza aumentarono ma il paese non fu immune da contromosse rivoluzionare.
Vogliamo ricordare la geniale idea dei sei attivisti dell’Assocazione spagnola The Hidden Flag. Per 3 giorni durante il weekend della World Cup di giugno 2018 indossarono magliette di differenti squadre in modo da comporre la bandiera arcobaleno in protesta alle leggi russe.
“La prima volta fu rivolta” come ci ricorda Milano Pride.
All’apertura della Pride Week quindi ti aspettiamo per festeggiare le nostre conquiste e ricordare il nostro lavoro come attivisti: dal 20 al 23 giugno al Piccolo Teatro, Teatro Strehler e Teatro Studio Melato, partecipa al 33° Festival MIX Milano con la sua programmazione Love Riot.
Sostienici alla raccolta fondi su Produzioni dal Basso e ottieni la tua tessera associativa per le 60 proiezioni dell’evento.