Tutti i premi al 36° MiX Festival - MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer

Un’edizione all’insegna del “BACK TO LOVE!” e dobbiamo ringraziare soprattutto il nostro pubblico, voi che ogni anno partecipate in maniera così numerosa siete l’anima del More Love e parte stessa del MiX. 

Ora è il momento di “tirare le somme” e annunciarvi tutti i film vincitori del 36° MiX Festival Internazionale di Cinema LGBTQ+ e Cultura Queer.

Pront*? Parola alla giuria!

 

Premio MiX/Nexo+

Per l’intensità con cui il film affronta un dramma adolescenziale e una sfida sociale complessa, rendendoci non solo partecipi di una storia di formazione, scoperta, amore, amicizia e crescita, ma anche toccando temi attuali e urgenti come la destigmatizzazione dell’HIV, le ingiustizie sociali e l’ambientalismo.

Questo film ci ricorda che i sogni non ammettono discriminazioni. Ai sogni non importa quale sia il colore della tua pelle, non importa chi hai scelto di amare, non importa qual è il tuo passato. Per i sogni l’unica cosa che conta è l’intensità con cui desideri e ami te stesso e gli altri

Il Premio MiX/Nexo+ al Miglior Lungometraggio a Regia Giovanile va a “Balaban” di Aysulu Onaran.

Premio MiX/Sky Documentaries

Il premio MiX/Sky Documentaries quest’anno va a “Framing Agnes” di Chase Joynt, un film che esplora il concetto di icona trans con garbo e delicatezza, combinando analisi sociologiche con clip basate su interviste archiviate e girate con attor* transgender. Il tutto attraverso un linguaggio accurato e mai sopra le righe, che ne fa del documentario un prodotto di pregio. Prossimamente verrà inserito nel palinsesto di Sky Documentaries.

Menzione Speciale Sceneggiatura

Coinvolge lo spettatore in un percorso di transizione in maniera empatica e positiva, senza voyeurismi né compiacimenti. Ne firmano la sceneggiatura Adrián Silvestre, Carlos Marques-Marcet e Raphaelle Perez, che dà anche volto voce corpo ed emozioni all’indimenticabile protagonista. la menzione speciale della giuria va a “My emptiness and I” di Adrián Silvestre.

Premio Miglior Sceneggiatura

Per l’intensità e la severità con cui racconta la ricerca dell’identità e la sopravvivenza in una comunità difficile intrisa di pregiudizi religiosi, che a loro volta vengono rappresentati con grande rispetto, il premio per la migliore sceneggiatura va a “All our fears” di Łukasz Ronduda e Łukasz Gutt con la sceneggiatura di Michal Oleszczyk, Łukasz Ronduda , Katarzyna Sarnowska.

Menzione Speciale Cortometraggi

Per aver affrontato in modo realistico ed efficace il tema della difesa femminile attraverso un gruppo di ragazze che prendono in mano la situazione e aiutano altre ragazze a tornare a casa sane e salve la notte, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, contro lo stereotipo della donna debole e indifesa, preda di malintenzionati, anche usando la forza e rischiando la propria incolumità se necessario.

Vince la menzione speciale il cortometraggio il cui titolo richiama la rabbia della protagonista di fronte a un mondo che sembra senza speranza, dove anche negli affetti più vicini si possono nascondere autori di violenze: “GRRRL” di Natascha Zink.

Premio Miglior Cortometraggio

Per aver avuto il coraggio di denunciare una realtà complessa come la situazione, o meglio l’assenza dei diritti LGBTQI+ nei paesi arabi, dove la diversità è ancora vista come una malattia mentale e la donna può solo essere moglie, e chi non si adegua a ciò che un sistema fisso, immutabile, misogino, stabilisce come “corretto” è abbandonato e letteralmente cancellato dalla società con il benestare della famiglia. Per aver mostrato tutto questo attraverso lo scontro tra cultura occidentale e orientale, tra paure e pregiudizi, scontro da cui la prima ne esce completamente sconfitta perché sembra non ci sia modo di ribellarsi e combattere questo sistema, sottolineato anche dal finale amaro ma realistico, tanto quanto sarebbe stato irrealistico un lieto fine.

Per questi motivi, per averci fatto riflettere ed empatizzare con le sue protagoniste, anche attraverso una direzione e una recitazione impeccabili, vince il premio miglior cortometraggio “Shams” di Pauline Beugnies.

Menzione speciale Documentari

Il travestitismo come cicatrice della storia in Cile; un film che passa dal personale al collettivo in modo fluido con grande libertà visiva di formati.

La menzione speciale va a “Travesti odyssey” di Nicolàs Videla

Premio Miglior Documentario

Racconto di interesse universale, metafora di luoghi in cui qualunque parte del mondo ci si sente prigionieri senza neanche avere la possibilità di un confronto.

Il premio al miglior documentario va a TSUMU – Where Do You Go With Your Dreams? di Kasper Kiertzner.

 

Menzioni speciali Lungometraggi

La giuria all’unanimità ha deciso di assegnare la menzione speciale all’unanimità a My Emptiness And I” di Adrian Silvestre.

Per l’originale e toccante riflessione della tematica dell’identità di genere e del percorso di transizione che un individuo compie non solo dal punto di vista fisico esteriore, ma soprattutto da quello psicologico.

Il personaggio di Rafi crea immediata empatia nel suo percorso di crescita interiore e nel passaggio dalla confusione rispetto alla propria identità, all’accettazione del concetto di identità come qualcosa di indefinibile.

Il film ci ricorda come una storia personale sia difficilmente etichettabile e riconducibile a categorie predefinite e predeterminate e riesce a aprire spazi nuovi ed innovativi di esplorazione e racconto sull’esperienza transgender.

La giuria ricorda che quest’anno si festeggia il 40° anniversario della legge 164, che nel 1982 permise la riattribuzione anagrafica delle persone transgender. Una legge, allora, di grande civiltà, che oggi andrebbe riformata. La condizione delle persone transgender e la loro tutela, come la cronaca di questi giorni ci ha mostrato, deve essere considerata una priorità della nostra comunità.

Premio Miglior Lungometraggio

Per l’efficacia con cui, sin dalle prime immagini, ci viene proposto un originale personaggio di forte impronta queer, non solo dal punto di vista dell’orientamento sessuale, ma più compiutamente da quello intersezionale, il premio per il miglior lungometraggio va a NICO” di Eline Gehring.

La giuria ha ritenuto interessante come il film voglia evidenziare l’importanza del recupero della propria forza interiore quando il contesto in cui si vive mette duramente alla prova la propria vulnerabilità.

Il film ci restituisce una nuova eroina queer grazie anche alla convincente prova dell’attrice protagonista.

Premio del pubblico

Ogni anno, grazie all’app del MiX Festival è il pubblico a decidere il vincitore di questo premio che ci permette di capire quali siano i vostri gusti per migliorare sempre di più le proposte cinematografiche del festival.

Vince il premio del pubblico della 36^ edizione del MiX Festival “Broadway” di Christos Massalas.